IL PIPER PREMIATO CON IL LEONE D’ORO DI VENEZIA COME IL LOCALE PIU’ BELLO D’ITALIA INTERAMENTE DIPINTO A MANO

Nicola Convertino ha ritirato al Senato della Repubblica il Leone d’Oro di Venezia per aver interamente dipinto a mano il Piper, il locale sito a Macerata considerato il locale più bello d’Italia.

Il Piper di Macerata è stato premiato al Senato della Repubblica come il locale più bello d’Italia e a ritirare il premio è stato Nicola Convertino, l’Artista che lo ha dipinto interamente a mano, dal soffitto alle pareti, i tavoli, le installazioni, i lampadari, il bancone bar e tutti i particolari inerenti l’arredamento.

Insieme a lui anche i titolari del locale: Henry Seghetta, Maurizio Canuto, Stefano Mancini e Mauro Cesaroni che hanno condiviso il premio con l’Artista in qualità di Mecenati dell’opera.

Il locale viene citato anche nella classifica Top Celebrity e posizionato al primo posto tra i locali più belli d’Italia:  http://topcelebrity.altervista.org/top-celebrity-club/

 

Nicola Covertino non è nuovo a questo tipo di installazioni avendo già in passato dipinto altri locali, ristoranti, discoteche, realizzando installazioni creative che si fondono con l’arredamento e la struttura stessa dei locali. Al Caffè Leopardi di Recanati ha addirittura dipinto “L’altro Leopardi”, riscrivendo in 17 tavole il vero Leopardi, quello che a scuola non ci dicono, il Leopardi recondito…e a anche in qualche modo sconosciuto, lontano dalla “…Donzelletta…”.

Nel Piper però Nicola ha voluto inserire in ogni angolo del locale dei messaggi “segreti”, misterici oseremo dire esoterici, perché seguendo la sua natura e il suo credo ha inserito nelle tavole pittoriche incastonate nelle pareti, e nelle pareti stesse l’amica “magia” che sempre lo accompagna nella vita.

La Magia da sempre affianca l’uomo nelle sue vicende quotidiane, ma non tutti ne percepiscono la “presenza”, tantomeno ne comprendono i messaggi che essa puntualmente ci invia, ma lei è costantemente presente nelle nostre azioni, nella religione, nella scienza, nella poesia e…nell’arte.

Nicola ha voluto regalare a tutti questi messaggi, cercando di interpretarli in Arte; ne è scaturito un capolavoro, un tributo al colore possente e diretto.

Il colore si fonde con l’ambiente, con tonalità sempre cangianti, pronto a comunicare gioia ma anche angoscia, atmosfere cupe si susseguono a momenti dolci e sensuali, le donne rappresentate nelle tavole pittoriche sono forti, sensuali ma sempre “magiche”.

In alcune tavole si avverte la presenza della “donna magica”, una sorta di Diana pronta a colpire i miscredenti, coloro che associano la Magia alla superstizione, che la relegano nella parte oscura della nostra coscienza, invece di scoprirla nella cultura dell’antico Egitto.

All’ingresso della “Sala Vip” il Convertino ha inserito ai lati due figure di Faraoni a rappresentare due guardiani del Tempio, al centro un Drago a rappresentare la forza, il coraggio, colui che domina il fuoco, fonte di vita ma anche di distruzione, un elemento il cui dominio significa il dominio del mondo, pericoloso ma nel contempo donatore di vita: chi domina il fuoco può gestire le sorti e la vita.

La “Sala Vip” accoglie gli avventori in un mondo in cui le regole sono vane, all’interno le pareti prendono un aspetto diverso dal canonico: Sembrano vive, sono tende pronte ad aprirsi in un’altra dimensione. I clienti possono immaginare che da un momento all’altro queste tende si aprono e mostrano il lato oscuro delle loro coscienze ma probabilmente potrebbero mostrargli aspetti del loro passato o frammenti del loro futuro.

In quell’atmosfera si potrebbe fondere il passato il presente e il futuro e i colori creati dal Convertino servono proprio a questo.

Sono talmente tanti e ben distribuiti che aiutano l’avventore a immaginare, a creare quel tassello di emozione che lo porta nell’oblio dei sensi.

Solamente tuffandosi in quei colori ci si può perdere nella rete di emozioni che alberga dentro di noi, non c’è altro modo di viaggiare in quel microcosmo che è la nostra “anima”.

Nicola Convertino quando dipinge, quando crea installazioni fonde le sue conoscenze pittoriche con quelle scientifiche, che sono poi la base della sua cultura, una cultura fatta di 50 anni di studio e esperienze vissute in giro per il mondo.

Non bastano le sue 2 lauree, non bastano i libri scritti e quelli letti ma bisogna legarle ai suoi viaggi e alle esperienze pittoriche avute fin da bambino, fino ad arrivare alla “Magia” che ha studiato e “incontrato” nel suo cammino, ecco che guardando le sue opere si può capire il suo percorso, il suo vagabondare in mondi inesplorati, quelli che a molti fanno paura ma che a lui lo affascinano e lo fanno immergere quotidianamente nella follia creativa.

Però il Piper non lo si può descrivere bisogna viverlo; solamente immergendosi nei tanti colori delle pareti si può capire l’anima inquieta del Convertino, la sua eterna voglia di conoscenza, di sapere, quella voglia ci viene trasmessa, come ci vengono trasmessi tutti i messaggi esoterici che sono insiti in tutte le opere facenti parte dell’arredamento.

Provare per credere.

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